domenica 28 ottobre 2012

Una giornata al Salone del Gusto!

Già due anni sono passati dall'ultima giornata trascorsa al Salone del Gusto ed eccomi ad affrontare la nuova edizione.
Arrivo addirittura in anticipo rispetto all'apertura, ma il Salone per me non vuol dire girare negli stands senza una meta, bensì partecipare alle conferenze e agli eventi del giorno. Per riuscire a fare tutto ciò bisognaa sgomitare un pochino e anticipare gli altri interessati:i posti sono pochi!
Così, prima di tutto, mi organizzo per il pranzo prenotando una "mangiata" presso lo stand della Garofalo, "Gente del Fud" (www.gentedelfud.it ), dove le blogger cucineranno in diretta due primi piatti molto appetitosi. Dopo mi precipito verso Terra Madre in modo da poterlo visitare ancora in tranquillità: la maggior parte delle persone sono ancora ferme alle casse.
L'ambiente è bellissimo, pieno di colori: sono circondata dai cittadini del mondo!
Il primo acquisto avviene presso lo stand  della Mauritania per un pezzetto di bottarga di muggine delle donne Imraguen, popolo di pescatori nomadi. Slow food, in collaborazione con i produttori del Presidio della bottarga di Orbetello, sta cercando di aiutare le donne Imraguen a migliorare la produzione e a gestire direttamente la vendita cercando mercati alternativi.
   Successivamente osservo, rapita, lo chef giapponese che prepara le verdure in modo decorativo che mai potrei riprodurre.

Proseguo con una bella e istruttiva passeggiata nell'orto...
Vengo poi catturata dallo stand del Marocco, anzi, soprattutto dal profumo del cumino; acquisto, inoltre, un loro sale particolare: il sale di Zerradoun, tipico della Regione di Tangeri e, finalmente, il mitico olio di Argan, questa volta cosmetico, di Agadir!
Mi raggiunge la mia amica Eleonora e decidiamo di mangiare un piatto presso la cucina di Terra Madre; la cuoca è della Malesia e scegliamo un manzo al curry ( io adoro il curry! ) con verdure: eccellente.
Il tempo vola, purtroppo ( quanto mi sarebbe piaciuto essere lì anche oggi ), cosicchè volo alla volta dello stand della Garofalo: è il momento della pasta!

 
La foto mostra i Paccheri con pesce spada al pesto di pistacchio e capperi di Pantelleria; il secondo piatto (ahimè, non posso mostrarvi la foto!) prevede Paccheri con cavolo nero, salsiccia e pecorino toscano... Il mio preferito? Decisamente il secondo grazie all'accostamento innovativo di cavolo nero e salsiccia.
Dopo aver mangiato è giusto riprendere il viaggio nelle varie regioni italiane, ricche di proposte olfattive, visive e diversamente gustose.
Infine mi fa piacere raccontare, brevemente, quello che è stato detto durante la conferenza "Cibo alla portata di tutti" organizzata da Slow Food alla presenza di grandi chef mondiali e del nostro chef Davide Oldani. Secondo l'australiano Michael Croft dovremmo cercare di insegnare alla gente il valore del cibo nonchè l'importanza dei prodotti di stagione. Organizza il progetto chiamato Soup Kitchen durante il quale vengono create zuppe di alta qualità dai migliori chef Australiani, esprimendo, così, i valori di Slow Food.
Mariana Alexixo, Prof.ssa presso l'Università di Rio de Janeiro ha realizzato un progetto per consentire alle ragazze delle favelas di entrare all'università ed inserirsi socialmente. Da qui nasce una cooperativa che, attraverso un processo di democratizzazione dei prodotti biologici, li rende più accessibili. Il passo successivo porta alla nascita di una "gastronomia democratica" che sviluppa cibi più elaborati dando a tutti l'opportunità di acquistarli.
La simpaticissima Regina Tchelly, Brasiliana fondatrice del movimento bio, ci ricorda che il primo ingrediente è cucinare con amore.
Intervengono molti altri chef, ma tutti concordano nello scegliere prodotti di stagione e nel dovere offrire a tutti la possibilità di provare cibi di alta qualità... In questo è maestro Davide Oldani che nel suo ristorante, il D'O, ha cercato di rendere accessibile il cibo privilegiando il rapporto qualità-prezzo!
Naturalmente, da vera fashion blogger, al salone mi sono presentata con un accessorio davvero originale, ma di questo vi racconterò in una prossima puntata!
 

domenica 21 ottobre 2012

Buccia di banana o tocco di classe?

 Giovedì pomeriggio ho potuto ascoltare di persona i preziosi consigli di Giusy Ferrè, storica giornalista di moda, presente alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo per la conferenza nell'ambito di "Voce del verbo moda".
La Ferrè ha da tempo una rubrica nell'inserto del Corriere della Sera "Io donna" ed un programma, al giovedi, sul canale Lei di Sky.
Alla conferenza le domande sono state poste da Gabriele Ferraris, giornalista de La Stampa che afferma subito che tutto quello che sa sulla moda gliel'hanno insegnato le donne e si rammarica che le giornaliste di moda si occupino solo di moda femminile. La Ferrè, a discolpa della categoria, precisa che l'uomo ha meno posto nella creatività e ha un avvicinamento alle novità molto lento: egli ha avuto quasi sempre lo stesso vestito fin dalla metà dell'800 agli anni'50!
Ma chi è che stabilisce se la tale persona è ben vestita? La Ferrè spiega che cerca di essere molto equilibrata e molto indipendente, pur esprimendo il suo gusto personale... La buccia di banana più frequente? Sicuramente c'è una certa difficoltà nell'abbinare i colori.
Dopo aver giocato con le presenti in sala scelte come esempio di tocco di classe ( complimenti alla signora e alla sua giacca damascata a pois ), la Ferrè ci saluta con il must dell'inverno secondo lei: un bel cappotto, meglio se dal taglio militare, accompagnato  da una bella sciarpa colorata: basta con questi piumini!

mercoledì 17 ottobre 2012

Benedetta Barzini: la storia dell'abito.

Ieri sono andata alla prima conferenza, per me, di quest'evento eccezionale che è "Voce del verbo moda".
Grazie a Benedetta Barzini, modella e giornalista, ho ascoltato con interesse " Perchè l'uomo ha un abito e la donna centomila?".
Benedetta è molto affascinante nella sua gonna tartan, davvero longuette, e un semplice gilet bicolore. La sua prima affermazione ci fa subito  capire in che direzione volgerà l'incontro:"Più un abito è importante e più non vedi l'ora di toglierlo!".
L'abito è un termometro che fa capire chi siamo e dove ci troviamo; in passato indicava la posizione sociale, in parte anche oggi è così.
Partiamo proprio con una breve storia dell'abito, senza dimenticare che l'uomo rappresenta la ragione e l'ordine, mentre la donna la natura. L'uomo è simmetria e rigore, la donna è asimmetrica e moderna.
Tutto questo genera un modo diverso di vestirsi, legato ad una vera e propria differenza di genere.
Benedetta Barzini  ci ricorda come dal 1500 in poi l'abito maschile più importante sia proprio la divisa militare, simbolo del potere. Si deduce che l'abito maschile non è stato determinato dallo stilista, bensì dal sarto, depositario delle sue confidenze che mai divulgherà. Infatti la moda maschile vive e si diffonde grazie al passaparola.
Anche le scarpe maschili si differenziano completamente da quelle femminili:è evidente che sono fatte per camminare, mentre le donne non vedono l'ora di toglierle!
Nelle società più recenti ci sono dei cambiamenti grazie all'avvento delle griffe. La griffe dà immagine: è un amuleto portafortuna che indica a quale società appartengo.
L'indumento per eccellenza in grado di esprimere la differenza di genere è il tailleur! La prima a capirlo fu Coco Chanel. La Barzini non ama tale abbigliamento adatto a luoghi di potere (v. le donne in Parlamento), ma non apprezza neanche la donna "Ninfa" tanto decantata dai media. La ninfa è ovviamente una donna bella, perversa,pericolosa, che ha come fine ultimo l'eterna giovinezza!
Bene sarebbe ricercare una propria identità e difenderla senza timore riuscendo a non cadere  nei clichè; è l'omologazione che va condannata! Non dobbiamo pensare sempre di essere costrette ad esibire la nostra bellezza e convincerci che non dobbiamo piacere continuamente.
Non mi riesce difficile condividere il pensiero della Barzini, anche se ritengo sia più facile per me che ho quasi cinquant'anni, più difficile per le ragazze più giovani che aspirano, giustamente, ad affermarsi.. Distinguersi è sempre l'impresa  più ardua e, da giovane, rischi di passare per diversa!
 Angie

sabato 13 ottobre 2012

Quando l'aperitivo è chic ed impiattare un'arte.

Giovedì 11 ottobre ho partecipato alla lezione sugli aperitivi tenuta dalla mia amica Eleonora dell'associazione Gusti-Tuscia ( www.gusti-tuscia.it ) supportata da suo figlio Riccardo, davvero disponibile e abile a spiegare le tecniche per la preparazione degli aperitivi.
Per cominciare un analcolico: Frozen mela kiwi per accompagnare una magnifica tartina di pane nero all'aringa. La foto la dice lunga:
Per la gioia della mia amica Emma ecco arrivare il Mojito che accompagna il mio adorato cous cous al lime e menta, con carote e ceci.
Finalmente ecco Eleonora e Riccardo realizzare l'Americano e il mio preferito, il Negroni in versione mignon (purtroppo!) per accompagnare una deliziosa quiche con catalogna e brie.
Per chiudere cum gaudio ecco apparire il "grande muffin"... Scherzo e i presenti sanno a cosa mi riferisco.
Ecco apparire il muffin al cioccolato con ripieno alla pesca e amaretto accompagnato dalla scoperta della serata: il ghostly shakerato!!
Se vi fosse venuta "l'acquolina" e il desiderio di sperimentare potete sempre fare come me: frequentare un corso di cucina da Eleonora!!
... E stasera grandiosa cena della patata.
 
 
 

mercoledì 10 ottobre 2012

Voce del verbo moda!

Amiche torinesi e amiche più lontane desiderose di fare un viaggetto nella mia città.
C'è un evento imperdibile: dal 15 al 21 ottobre, grazie al Circolo dei Lettori, "Voce del verbo moda", una settimana di incontri di stile.
Gli appuntamenti sono numerosi e non potrò elencarli tutti (potete facilmente leggerli sul sito del Circolo), mi limeterò a segnalare quelli che considero più importanti.
Lunedì 15, h.21.00: "L'amore è di moda" con Melissa Hill autrice di "Un regalo da Tiffany". Presenterà il suo ultimo libro "Il braccialetto della felicità" ed. Rizzoli e, acquistandolo, si riceverà in omaggio il braccialetto creato da Titti Peggy proprio ispirato a tale edizione.
Martedi 16, h.17.00: "La moda: lessico minimo". Ospite eccellente è la Bolide, la prima borsa femminile che abbia utilizzato la chiusura lampo, appartenuta a Julie Hèrmes e, relizzata per lei, dal marito Emìle nel 1923.
H. 18.00: "Perchè l'uomo ha un abito e la donna centomila? Con Benedetta Barzini modella e giornalista.
Mercoledi 17: da Ersel, in p.zza Solferino 11, dalle 10.00 alle 18.00 si inaugura la mostra "Vestire, creare, apparire, fotografare.- La moda attraverso l'obiettivo dei grandi fotografi italiani. La mostra sarà visitabile fino al 21 dicembre.
H. 17.30 "Scopri il tuo stile" da Sanlorenzo la giornalista Cinzia Felicetti autrice di "Principessa style. La moda passa, il tuo stile resta" ed. Sperling & Kupfler.
H. 21.00: "Il fascino della borghesia" con Giuseppe Culicchia che presenterà " Venere in metrò" che ha come protagonista una madre che si muove tra sfilate e locali alla moda di Milano.
Giovedi 18, h. 18.30: ABC dello stile, presso l'auditorium della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, a cura di Giusi Ferrè giornalista della celeberrima rubrica "Bucce di banana".
Venerdì 19: "Il gusto di piacersi". Open day, dalle 10.00 alle 19.00, presso le boutique di Elena Mirò e Caractère di V. Roma, Per tutta la giornata saranno a nostra disposizione dei personal shopper per valorizzare le proprie forme e il proprio carattere.
H. 17.30: "La morbidezza è donna". Dopo anni di dittatura le donne grissino devono dividere il trono con le donne curvy. Le autrici di "Curvy. Il lato glamour delle rotondità" ed. Mondadori ci svelano come essere tonde ed eleganti.
Sabato 20: h. 10.00, guida all'acquisto con il personal shopper.
H. 16.00: Cappotti, finanziere, biancheria, vestitini a righe. Domande sulla moda nella letteratura russa dell'800, a cura dello scrittore Paolo Nori. A seguire la presentazione del concorso di scrittura di Tuttolibri  "Rivesti l'eroe": che vestiti indossava Emma Bovary al primo incontro con il pessimo Rodolphe? O Gatsby durante le feste scintillanti nella sua villa di Long Island?
... E tanto altro ancora! Gli appuntamenti sono molti di più; ho segnalato i miei preferiti, quelli a cui non vorrei mancare. Magari ci incontreremo!
Buona settimana. Angie

sabato 6 ottobre 2012

150 Sfumature alla moda!

Ebbene sì, ho finalmente concluso "50 sfumature di grigio"e, avendolo letto, posso decisamente commentarlo (sarebbe grave giudicare senza conoscere, solo per partito preso). Avendo letto tutto il primo volume posso, invece, decidere di non leggere gli altri. Mr. Grey non fa per me: troppo dinamico, troppo possessivo, troppo esigente, troppo crudele, troppo cruento, persino troppo triste.
Inoltre, neanche in gioventù l'avrei fatto ogni dieci minuti.. L'unica cosa che posso fare ogni dieci minuti è lo shopping! (Magari ne avessi la possibilità).
Cosi preferisco dedicare a voi le nuove sfumature che son di moda quest'anno.
Prima notizia: anche se non c'è nelle vetrine, si usa il rosso. Lo so, difficile muovere Torino e le torinesi verso un colore così colorato e altresì deciso. Meglio un arancio-ruggine? O il verde bottiglia che tanto riempie la vetrine? Oppure un tabacco melange?  E' ovvio che mai vi chiederò di rinunciare al total black che tanto ci rende sicure, ma osare ogni tanto non guasta.
Fortunatamente per me, è tornato di moda il blu elettrico: lo amo da sempre.
Ora devo proprio dedicare una sfumatura alle care amiche che mi hanno "obbligata" a leggere le 50!
A Renata, decisa e mora, una sfumatura rossa, perchè no; a Cinzia un verde bottiglia; e a Susanna un bel tabacco melange.
Amiche torinesi non perdete il prossimo post: segnalerò un evento cittadino imperdibile.
Ciao. Angie