Arrivo addirittura in anticipo rispetto all'apertura, ma il Salone per me non vuol dire girare negli stands senza una meta, bensì partecipare alle conferenze e agli eventi del giorno. Per riuscire a fare tutto ciò bisognaa sgomitare un pochino e anticipare gli altri interessati:i posti sono pochi!
Così, prima di tutto, mi organizzo per il pranzo prenotando una "mangiata" presso lo stand della Garofalo, "Gente del Fud" (www.gentedelfud.it ), dove le blogger cucineranno in diretta due primi piatti molto appetitosi. Dopo mi precipito verso Terra Madre in modo da poterlo visitare ancora in tranquillità: la maggior parte delle persone sono ancora ferme alle casse.
L'ambiente è bellissimo, pieno di colori: sono circondata dai cittadini del mondo!
Il primo acquisto avviene presso lo stand della Mauritania per un pezzetto di bottarga di muggine delle donne Imraguen, popolo di pescatori nomadi. Slow food, in collaborazione con i produttori del Presidio della bottarga di Orbetello, sta cercando di aiutare le donne Imraguen a migliorare la produzione e a gestire direttamente la vendita cercando mercati alternativi.
Successivamente osservo, rapita, lo chef giapponese che prepara le verdure in modo decorativo che mai potrei riprodurre.
Proseguo con una bella e istruttiva passeggiata nell'orto...
Vengo poi catturata dallo stand del Marocco, anzi, soprattutto dal profumo del cumino; acquisto, inoltre, un loro sale particolare: il sale di Zerradoun, tipico della Regione di Tangeri e, finalmente, il mitico olio di Argan, questa volta cosmetico, di Agadir!
Mi raggiunge la mia amica Eleonora e decidiamo di mangiare un piatto presso la cucina di Terra Madre; la cuoca è della Malesia e scegliamo un manzo al curry ( io adoro il curry! ) con verdure: eccellente.
Il tempo vola, purtroppo ( quanto mi sarebbe piaciuto essere lì anche oggi ), cosicchè volo alla volta dello stand della Garofalo: è il momento della pasta!
La foto mostra i Paccheri con pesce spada al pesto di pistacchio e capperi di Pantelleria; il secondo piatto (ahimè, non posso mostrarvi la foto!) prevede Paccheri con cavolo nero, salsiccia e pecorino toscano... Il mio preferito? Decisamente il secondo grazie all'accostamento innovativo di cavolo nero e salsiccia.
Dopo aver mangiato è giusto riprendere il viaggio nelle varie regioni italiane, ricche di proposte olfattive, visive e diversamente gustose.
Infine mi fa piacere raccontare, brevemente, quello che è stato detto durante la conferenza "Cibo alla portata di tutti" organizzata da Slow Food alla presenza di grandi chef mondiali e del nostro chef Davide Oldani. Secondo l'australiano Michael Croft dovremmo cercare di insegnare alla gente il valore del cibo nonchè l'importanza dei prodotti di stagione. Organizza il progetto chiamato Soup Kitchen durante il quale vengono create zuppe di alta qualità dai migliori chef Australiani, esprimendo, così, i valori di Slow Food.
Mariana Alexixo, Prof.ssa presso l'Università di Rio de Janeiro ha realizzato un progetto per consentire alle ragazze delle favelas di entrare all'università ed inserirsi socialmente. Da qui nasce una cooperativa che, attraverso un processo di democratizzazione dei prodotti biologici, li rende più accessibili. Il passo successivo porta alla nascita di una "gastronomia democratica" che sviluppa cibi più elaborati dando a tutti l'opportunità di acquistarli.
La simpaticissima Regina Tchelly, Brasiliana fondatrice del movimento bio, ci ricorda che il primo ingrediente è cucinare con amore.
Intervengono molti altri chef, ma tutti concordano nello scegliere prodotti di stagione e nel dovere offrire a tutti la possibilità di provare cibi di alta qualità... In questo è maestro Davide Oldani che nel suo ristorante, il D'O, ha cercato di rendere accessibile il cibo privilegiando il rapporto qualità-prezzo!
Naturalmente, da vera fashion blogger, al salone mi sono presentata con un accessorio davvero originale, ma di questo vi racconterò in una prossima puntata!