Caro Lucio,
alle ore 21.18 di questo 4 marzo decido di abbandonare l'idea di essere un pò ovvia e comincio a scrivere di te in un blog di moda.. Che senso ha?
In fondo è meno ovvio di quel che sembra per uno che come te ha avuto il grande pregio di essere sempre al passo coi tempi riuscendo a comprendere, più di tanti altri, le "mode" del nostro tempo.
La cosa più bella di te è proprio questa eterna giovinezza, oltre ai tuoi occhi, profondamente e sempre dolci.
Te ne sei andato all'improvviso: niente di meglio per chi se ne va, ma il modo più duro per chi resta!
Negli ultimi due mesi ho già detto addio a due persone care e a me vicine... Ora che è toccato a te, amico lontano ma vicino con le tue note. Tuttavia sentendomi parte di un abbandono comune a tante persone, mi sento meno sola.
Voglio ricordarti con le parole della tua canzone "Se io fossi un angelo":
" ... Starei seduto fumando una marlboro al dolce fresco delle siepi"... E' così che ti immagino lassù, piccolo grande angelo!
Ciao Lucio...
P.S.: per quelli della mia età dopo la morte di De Andrè, l'addio alle scene di Fossati e la morte di Dalla non ci resta che De Gregori.. A proposito: oggi dov'era?
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